Grupo do funzionarios

















































































La compagnia teatrale “Do funzionarios” è formata da funzionari pubblici che il sabato si ritrovano per recitare.
La compagnia “Grupo do funzionarios” è nata una paio di anni fa, poi si è fermata per un anno e da qualche mese ha ripreso le attività.
In scena ci sono un tavolo e una sedia, spunta un computer portatile. Già è qualcosa ma di scenografie nemmeno l’ombra.
La storia: ufficio di collocamento, uomini e donne si alternano davanti al funzionario per chiedere lavoro. Il messaggio: c’è poco lavoro.
Ovviamente si parla di lavoro retribuito… ma ho le mani nei capelli! Il funzionario dell’ufficio di collocamento poteva, doveva, essere una figura comica. Sarebbe bastato fargli battere i tasti a caso, fargli fare domande prive di senso alle povere persone in cerca di lavoro. Il “messaggio”, sarebbe arrivato in maniera più incisiva!
Molto bella invece la presentazione iniziale: ognuno degli attori vestiva con un colore predominante e uno a uno si sono presentati dicendo: “Io sono verde, verde con le foglie degli alberi, verde con le piante”, “Io sono castana (castana, marrone), castagna come la terra” e così via. Bella idea e un’esecuzione perfetta. Probabilmente è una scenetta inventata da loro, dove non dovevano mettere nessun “messaggio”, ne è uscita una piccola perla di teatro, con un messaggio fortissimo!
Nell’incontro dopo la performance riparto da qui: raccontatemi una cosa bella del Mozambico. Recitate una cosa bella del vostro Paese.
E uno a uno ripartono: gli alberi che danno i frutti e l’ombra, il mare che dà i pesci da mangiare e la terra dove cresce il grano.
I temi sono sempre gli stessi, però ora sorridono. E si muovono. In tutto lo spettacolo precedente erano stati seduti immobili e composti intorno a una scrivania, che costituiva il tavolo di scena. Ora invece si muovono, recitano!
E’ stato illuminante.
Tutti parlano il portoghese e sanno leggere e scrivere, qualcuno ha pure viaggiato, che qui vuol dire essere andati a Maputo o in Tanzania. Ana Bela ha già il passaporto.
