Il braccio si alza a solo!

















































































Mattina con Jacopo Fo che propone ai ragazzi alcuni esercizi dello Yoga Demenziale.
Dal braccio che si alza da solo grazie alla stimolazione della muscolatura involontaria, alle mille lire da prendere al volo (con 50 centesimi di euro non funziona!), fino al braccio che non si piega.
Jacopo stupisce poi tutti con l’esercizio della spinta: immaginandosi di essere un albero, ben radicato a terra, insieme ad altri piccoli trucchi, nessuno riesce a spingerti indietro.
Chi ha frequentato un corso di Yoga Demenziale ad Alcatraz sa di cosa sto parlando…
Dagli esercizi alla teoria, Jacopo inizia a spiegare che ci sono due cervelli, uno moderno, calcolatore, giudizioso, comparativo, è uno antico, scimmiesco, istintivo, spontaneo. L’attore deve recitare usando il cervello della scimmia, solo così la sua performance sarà all’altezza. Noi, esseri umani con il cervello moderno non sappiamo recitare, la nostra parte primordiale invece sì.
Vi è mai capitato di scampare da una situazione di pericolo e non ricordarvi come e cosa avete fatto in quel momento? Stavate agendo con il cervello antico, che ha reagito di istinto.
E’ la stessa sensazione che si vive quando si scrive di getto. Rileggendo si usa il cervello razionale ma scrivendo si è usato quello non razionale. Ed è lì che vengono fuori le idee geniali…
Nel pomeriggio ritorna invece Mario Pirovano e si riprende da “La fame dello Zanni”. I ragazzi hanno avuto modo di leggere il testo, studiarlo, prepararne un pezzettino. E infatti il giro di interpretazioni di oggi non è minimamente paragonabile alla prima volta.
Qualcuno aggiunge addirittura elementi suoi, idee personali.
Mario ride, applaude dopo ogni performance, abbraccia gli attori uno a uno e poi dice: “Provate per un mese, 3 ore la mattina e 3 al pomeriggio, e diventerete straordinari!”
Un mese, 6 ore al giorno, sullo stesso testo, a provare, riprovare e ri-riprovare… alla faccia di chi dice che fare l’attore non è un lavoro!
I ragazzi stessi, tra mattina e pomeriggio, si beccano dalle 6 alle 8 ore di stage, con chiacchierate teoriche e prove pratiche.
Anche questa “lezione” del pomeriggio finisce con un racconto personale di Mario. I ragazzi continuano a chiedere esperienze personali, sono curiosi di sapere le vicende della vita e più particolari Mario aggiunge al racconto, più loro si appassionano.
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In queste prime sere i ragazzi sono andati a letto subito dopo cena. Stasera invece ci ritroviamo di nuovo seduti in cerchio a scherzare e prendersi in giro.
Mario in questi giorni non ha azzeccato un nome: Arlete è diventata Ariete, Safina Salina, Agostinho Demetrio e questo li fa molto ridere. Ci fa molto ridere.
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Che si mangia?
Le specialità italiane tipiche di oggi sono le melanzane alla parmigiana e la panzanella. Riproponiamo anche il riso e così, orrore!, le melanzane alla Parmigiana finiscono sopra al riso.
