









I Macua – Attività economiche
Rubrica a cura dell’antropologa Timi GASPARI
Attualmente i Macua vivono fondamentalmente di: agricoltura, caccia, pesca (che nelle zone litoranee è chiaramente un’attività importante), raccolta di prodotti delle foreste.
La caccia è condotta solamente dagli uomini e ragazzi già iniziati. Viene condotta attraverso le seguenti tecniche: provando a ingannare gli animali per mezzo di fischi e falsi richiami; trappole, armi, inseguimenti (battute di caccia).
Tra guerra d’indipendenza e guerra civile, il Mozambico si è quasi svuotato di animali: o fuggivano in altri stati cambiando le rotte migratorie, o sono stati sterminati dai guerriglieri per cibarsene o per rivenderne parti per poi comprare armi, o sono morti sulle mine. Le persone adulte possono testimoniare la sparizione quasi completa della selvaggina nel corso di una generazione, con le ovvie conseguenze nella dieta locale, ora più povera di proteine.
Anche la pesca negli anni è diventata progressivamente meno fruttifera, visto che da vari anni grandi compagnie di pesca e tecniche errate adottate dai locali (pescare durante l’epoca della riproduzione, ecc.) hanno sfruttato in maniera esagerata la fauna marina. Ho intervistato vari pescatori che testimoniarono che in una retata una volta si raccoglievano circa 500 kg di pesce, mentre oggi se ne ottengono circa 30 kg.
Agricoltura: le prime piogge sono attese con grande ansia, e sono chiamate in Niassa “l’apparizione di dio”: quando arrivano sono salutate con canti e festeggiamenti. In agricoltura collaborano sia uomini che donne, normalmente con ruoli diversi. Sono principalmente le donne a seminare, tutti partecipano alla manutenzione del campo tra la semina e il raccolto (ma soprattutto le donne; in generale le donne lavorano molto di più rispetto agli uomini), al raccolto partecipa tutta la famiglia e si invitano anche i vicini. Quando tutto è finito, si fa una festa con tutti coloro che hanno partecipato al raccolto.
I MACUA – SOCIETA’ E INDIVIDUO
(CONTINUA)