Ma quante riunioni facciamo?!?

















































































Sta emergendo tutta la complessità del progetto. E noi la stiamo affrontando facendo innumerevoli incontri, riunioni dal vivo, su skype tra Italia e Mozambico, al telefono, a Milano, ad Alcatraz.
Lo spettacolo teatrale potrebbe offendere, mancare di rispetto, non dobbiamo in alcun modo sminuire la figura dei curanderi e delle matrone tradizionali, dobbiamo fare attenzione alle diverse religioni: cattolica, musulmana e animista.
La domanda più frequente nelle nostre riunioni è: “Di cosa parlerà lo spettacolo?” ma facciamo solo ipotesi, buttiamo lì qualche idea.
Una danza? Magari con zanzariere per spiegare che si devono usare contro le zanzare e non come reti da pesca.
Un monologo recitato?
E le scenografie? Nei villaggi non c’è elettricità, niente luci, microfoni, le scenografie dovranno essere facilmente montabili e smontabili, trasportabili in aereo prima, e in macchina poi.
E la lingua… lo spettacolo sarà in swahili, una lingua nota in tutta la zona del nord del Paese ma sconosciuta a Maputo, dove si terrà la rappresentazione a chiusura della tournée. Ci dovranno essere parti in portoghese quindi…
Dubbi e tante domande: lo scopo della prossima missione in Mozambico sarà proprio quello di dare qualche risposta.
Vedendo spettacoli nei villaggi capiremo meglio come funziona il teatro da quelle parti, che cosa propongono, se scrivono testi o improvvisano. E fondamentale sarà capire i punti di unione con il teatro di Maputo, di cui abbiamo invece un’idea abbastanza precisa (teatro educativo, didascalico).
Date per la prossima missione? Ancora da decidere.
Partecipanti? Ancora da decidere.
Ma io c’è.
