Secondo giorno di tournée: Pundanhar

















































































1.000 persone! MILLEEEE!!!
Se ieri è stato WOW, oggi è stato… oggi è stato un grande successo! Lo spettacolo è stato meraviglioso, tutti hanno recitato bene, io e Felix ci siamo smazzati tutto il montaggio della struttura ma tutto è andato bene. Tanto, tantissimo pubblico che si è divertito, l’energia si poteva sentire, vedere, palpare.
Caspita, come descrivervi la sensazione… a un certo punto tutti eravamo così coinvolti dalla storia, dalle scenette che non era più teatro, era reale. Sì, per alcuni momenti, il teatro era così perfetto che si confondeva con la realtà.
E il pubblico rideva. Questo spettacolo fa ridere in italiano, in portoghese, in swahili, noi italiani non capiamo una parola di swahili ma ridiamo sentendo ridere loro. E’ magia, pura magia.
Secondo impeccabile cambio di scenografia, oltre al montaggio è il lavoro che mi compete durante lo spettacolo. In due tirano due corde, io al centro afferro il telo scenografico e lo rovescio indietro, facendo comparire la seconda scenografia, il telo della stanza di ospedale.
Ho meno di un minuto per compiere l’operazione, il tempo di un paio di battute del narratore. Anche stavolta è andata. E sono due!
Agli occhi di queste persone dei villaggi del Mozambico dobbiamo sembrare proprio strani. Una compagnia teatrale dove i bianchi fanno da servi di scena. Credo sia la prima volta…
Gli attori sono tutti mozambicani, tecnici e troupe video sono invece tutti bianchi. E quando lo spettacolo finisce i neri mangiano, i bianchi smontano tutto e raccolgono le cartacce. Sudando tantissimo.
Onore al coraggio di Adelino Gonçalves, detto Cuba, che oggi ha trascinato lo spettacolo con smorfie, movimenti anche quando non aveva battute. Quando entra in scena Adelino Cuba lo spettacolo decolla!
Domani Quionga!
Nelle foto e anche nelle prossime puntate del diario, potete ammirare gli attori in scena e il pubblico! Visto che colori?