Spettacoli (e casting) nel villaggio di Quionga

















































































Ieri Pundanhar, oggi Quionga, altri due spettacoli teatrali in programma, altre due compagnie da conoscere, una scolastica e una di comunità.
Il gruppo scolastico affronta il tema del matrimonio prematuro. La madre inveisce contro il marito perché ha dato la figlia in sposa troppo presto, impedendole di studiare. Altre due ragazze invece, che non si sono sposate, ottengono una borsa di studio.
La compagnia di comunità, gruppo teatrale Primo Maggio, 18 elementi, invece ci ha proposto uno spettacolo a tema sanitario, finora la cosa forse più vicina all’obiettivo del nostro progetto.
La trama: una donna va in ospedale per partorire, va tutto bene, i medici raccomandano alla donna di prendere alcune medicine ma il marito si oppone e le getta via. La stessa scena si ripete un’altra volta. Poi la donna è in attesa del terzo figlio, il marito decide di non andare in ospedale, la donna sta male, arriva una vicina di casa che la trascina da un medico ma è troppo tardi e la donna muore.
Messaggio: pianificate la vostra famiglia, donne non fate figli a ripetizione e prendete le medicine!
Aldilà della storia educativa, a cui ormai ci siamo abituati sono venuti fuori elementi interessanti, addirittura un barlume di comicità.
Gli oggetti di scena ad esempio: in ospedale sono spuntate una trombetta tagliata per simulare “l’ascolto del pancione” e una bottiglietta di plastica con un filo per la flebo. La dottoressa che auscultava il pancione della mamma ha fatto ridere.
Altra cosa incredibile è stato il pubblico. Ci saranno state un centinaio di persone, man mano che lo spettacolo andava avanti il cerchio intorno allo spettacolo si è stretto, stretto, finché i bambini delle prime file erano seduti praticamente sotto il tavolo di scena.
Ad un certo punto non si distingueva più lo spazio dello spettacolo dal pubblico ed è stata una bellissima scenetta nella scenetta. Forse un po’ per deformazione professionale tendo sempre a pensare cosa avrebbero potuto fare per far ridere ancora di più. Se uno degli attori avesse iniziato a “giocare” con il pubblico sempre più pressante sarebbe stato un momento eccezionale, avrebbero potuto improvvisare una camminata in mezzo a tutte le persone o qualcosa di simile.