Lo Spettacolo del Gruppo Machaka

















































































Alcuni ragazzi stanno approntando i fili di lampadine per illuminare la corte, altri quattro accendono un fuoco: devono scaldare la pelle dei tamburi. Ci sono i trampolieri e arrivano anche i mangiafuoco.
Assisteremo, ci spiega Zito, a due danze tradizionali, la prima è di festa, tutti vestono un costume colorato, saltano, si muovono insieme, poi ognuno improvvisa.
Il pubblico ride, urla, scherza, partecipa, qualcuno balla con gli attori, in mezzo a loro.
La seconda danza invece parla di ragazzi di strada e finalmente Zito si spoglia degli abiti formali, indossano tutti una maglietta lisa e jeans strappati. I ragazzi di strada, ci racconterà poi lui stesso, sono tanti, abbandonati ed emarginati ma sono curiosi, conoscono la città meglio di chiunque altro. E’ questo il significato della performance.
Al ritorno in macchina nessuno parla, guardo le facce sorridenti dei miei compagni di viaggio, ci scambiamo apprezzamenti sul lavoro di questi ragazzi, è stato un onore che abbiano organizzato uno spettacolo solo per noi, tutti annuiscono, è vero, hai ragione, poi di nuovo gli sguardi persi… come sempre dopo uno spettacolo emozionante si ha bisogno di un po’ di silenzio, di digerire le sensazioni.
I ragazzi di Machaka sono bellissimi.
Lezione quotidiana di portoghese: àgua (acqua), frango (pollo), peixe (pesce).