Un tuffo nel teatro

















































































Oggi solo mezza giornata di lavoro, poi pomeriggio di relax in piscina ad Alcatraz, grigliata e un po’ di musica dopo cena.
La stanchezza inizia un po’ a farsi sentire e abbiamo ancora parecchi giorni davanti a noi. Quindi “descanso por todos” (riposo per tutti).
Intanto però la mattina si lavora, appuntamento alle 9:30 con Jacopo Fo, e si riprende dallo Yoga Demenziale. I ragazzi rifanno l’esercizio della spinta immaginandosi di essere un albero.
Qualcuno fa battute (sensate) sul cervello scimmia, gli altri ridono, direi che hanno capito tutto!
Dopo lo Yoga Demenziale si passa alle ecotecnologie. Stamani ho preparato il concentratore solare, il forno solare e la borsa forno, nonché la Elsa, la mitica stufa a Pirolisi a basso costo messa a punto dalla BluComb s.r.l., azienda spinoff dell’Università di Udine, che la sta promuovendo in molti paesi africani.
Pochissima legna e una fiamma che non produce fumo.
Nella pentola al centro del concentratore solare c’è un uovo. Lo faremo sodo! Nel forno qualche pezzo di pane, si asciugherà diventando biscottato, nella borsa forno una pentola di acqua bollente che rimarrà calda per ore. La borsa forno serve a cuocere i cibi senza usare fuoco o altra energia. Si inizia in modo tradizionale, sul fuoco, quando la pentola è ben calda si sposta dentro la borsa forno, superisolata, dove la cottura continua. L’ha inventata una mamma e questa è una garanzia!
L’idea è di far vedere ai ragazzi mozambicani una serie di ecotecnologie funzionanti e facili da replicare che potrebbero migliorare sensibilmente la qualità della loro vita.
Sono tutte cose di cui abbiamo scoperto l’esistenza grazie al lavoro di ricerca per il libro “Ecotecnologie a basso costo per tutto il mondo”.
La stufa a pirolisi colpisce più di tutto, Felix e Adelino (senior) già parlano di fare un’impresa per venderle 🙂 Spieghiamo che potrebbero anche girare per i villaggi e “formare” le comunità sull’autocostruzione e l’uso della Elsa.
Dal forno solare Adelino prende un pezzo di pane biscottato e lo mangia. Direi esperimento riuscito!
L’ultima parte della mattinata si chiacchiera di teatro, del nostro spettacolo! Raccontiamo una storia d’amore? Jacopo chiede ai ragazzi di spiegare come iniziano i loro spettacoli, come si articolano e come finiscono. C’è un presentatore? Si inizia con una danza, una canzone? Può interessare una storia d’amore al pubblico dei villaggi?
Uno a uno iniziano a recitare, prima in portoghese, poi in Macua, Maconde, Swahili, spiegano la trama, sì c’è quasi sempre un presentatore, all’inizio si spiega anche il messaggio che lo spettacolo vuole dare (prevenzione sanitaria, istruzione, no alla violenza).
E’ la prima volta che sentiamo lo swahili, il nostro spettacolo sarà in swahili, il dialetto più conosciuto nella zona di Palma, e che ritmo, che musicalità! Probabilmente succede anche con i nostri dialetti ma forse non cogliamo più questo aspetto.
Lo swahili è pieno di suoni, vocali lunghe (iiii, ooooh), bellissimo!
E l’idea di una storia d’amore inizia a piacere…
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Grigliata italiana e festa mozambicana! Fra i 5 di Palma ci sono due giovani rapper, Adelino (junior) e Safina, in arte Mister Kedo e Miss Zaina.
Computer per la base, casse ed esibizione live!!! Poi abbiamo ballato c’è una grande differenza tra noi e loro: noi balliamo da soli, loro sempre in coppia. Ci si abbraccia, si ancheggia, insieme. Non da soli, che stupidi che siamo…
Buonanotte!