Vado in Mozambico! Ma a fare cosa?

















































































C’è voluto qualche giorno prima che io e Jacopo ci ritrovassimo seduti uno di fronte all’altro a chiacchierare.
“Simone, ENI Foundation ha approvato il progetto in Mozambico, si parte!”
“Bene! Ma di che si tratta?!?”
Il progetto, mi spiega Jacopo, è semplice: realizzare uno spettacolo teatrale da mettere in scena nel Paese africano, con attori mozambicani che verranno a fare un corso in Italia, per promuovere la salute di mamme e bambini nei villaggi del distretto di Palma, a nord del Mozambico, a pochi chilometri con il confine della Tanzania.
Il progetto è finanziato da ENI Foundation e sarà realizzato con il supporto sul campo della ong Medici con l’Africa Cuamm, che gestisce proprio a Palma un centro salute.
“Una troupe video realizzerà un film documentario, poi scriveremo un libro, e gli attori faranno una tournée”.
“Jacopo, scusa, dove è la parte semplice?”
Con la “scheda progetto” sotto mano, inizia a elencarmi i vari passaggi: prima missione esplorativa per raccogliere informazioni e conoscere il teatro mozambicano, seconda missione per incontrare e selezionare un gruppo di attori locali, due stages di teatro in Italia con questi ragazzi, un tour in 5 villaggi del nord del Mozambico e, infine, uno spettacolo a Maputo, un documentario video, un libro e, ovviamente, tutta la campagna di promozione dell’intero progetto.
Mi capita spesso, magari dopo due ore e mezza di riunione con Jacopo, di essere un po’ stanco, tanto da dovermi stendere per qualche minuto. In questo modo il mio cervello ha il tempo di elaborare le mille informazioni e i diecimila input che arrivano sempre dopo un incontro con il “capo”.
Oggi mi sono appoggiato sul divano di casa e ho dormito per tre ore!
Un anno di lavoro, di nuovo in Africa, di nuovo a confronto con culture distantissime da noi, con cui spesso è difficile rapportarsi, capirsi…
E che lingua parlano in Mozambico?
E in che condizioni è il Mozambico?
Ma, soprattutto, dove è precisamente il Mozambico?
Si, ok, nella cartina è lì, ma quanto dista dall’Italia?
Queste ore di volo sono?
Che Africa è?
“C’è il mare!”
“Ah, il mare”, in Burkina Faso non c’era neanche quello.
L’ordine di scuderia, a termine della riunione-chiacchierata-brainstorming con Jacopo, è stato: “Attendiamo l’ufficiale approvazione del progetto ma intanto iniziamo a pensarci”.
Mi fa sempre ridere questa frase di Jacopo: “Intanto iniziamo a pensarci”.
Dobbiamo fare un gruppo di acquisto, intanto iniziamo a pensarci.
Forse dobbiamo promuovere un nuovo prodotto, intanto iniziamo a pensarci.
Facciamo un libro sugli indiani Seminole, intanto iniziamo a pensarci…
Alcune volte ci si pensa un po’, poi succede altro, magari quel progetto non vedrà mai la luce ma nel frattempo nascono altre idee, altri programmi a cui cominciare a pensare.
Altre volte la realizzazione dell’idea è immediata e allora parte tutta la macchina organizzativa e quello che due ore prima sembrava impossibile si realizza nel giro di pochissimo.
L’approvazione definitiva del progetto “Mozambico” arriva dopo un paio di settimane.
Nei giorni successivi conoscerò i compagni di avventura. Il progetto è stato redatto e organizzato per settori, ognuno avrà un responsabile, un budget, e vi sarà un coordinamento generale e costante. Alcuni di noi andranno in Africa, altri dall’Italia organizzeranno le fasi successive.
Sì, va bene, ma io, esattamente, che devo fare?!?