Visita al villaggio di Quirindi

















































































Confusione, confusione, confusione, troppa confusione a Quirindi oggi. Ci avevano avvertito che era un villaggio a maggioranza musulmana e con un attaccamento molto forte alla religione.
Abbiamo parlato con alcuni anziani signori ma non ho capito chi fossero, ad un certo punto ho notato che eravamo letteralmente circondati…
3.500 abitanti, non c’è radio, né corrente elettrica, niente centro sanitario (solo un’ostetrica tradizionale e un APE, Agente Polivalente Elementare), non ci sono attività teatrali o altro, solo danze organizzate dagli studenti della scuola e altre che si eseguono durante i matrimoni.
Ah, una volta è passato il Cinemovel, cinema educativo itinerante che sensibilizza su salute e sanità.
C’è la moschea, dice uno dei signori anziani, fiero che nel villaggio il 90% dei ragazzi sappia leggere perché impara dal Corano.
Dopo NON essere riusciti a parlare con gli abitanti del villaggio, non essere riusciti a vedere dove è il mango sotto cui si ritrova la comunità, risaliamo in macchina e ce ne andiamo.
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Cinemovel
Brevissima digressione sul Cinemovel. Ho scoperto che si tratta di un progetto italiano, nato nel 1997 in Madagascar da un’idea di Elisabetta Antognoni e Nello Ferrieri.
Bellissime le parole pubblicate nel loro sito (http://cinemovel.tv/): “All’uscita dalla sala, un vecchio cinema coloniale decadente in cui si proiettano unicamente sottoprodotti cinematografici, come accade per lo più nei cinema africani, prende corpo l’idea di organizzare un cinema ambulante per proiettare sul grande schermo le grandi storie del cinema. Una carovana di moderni saltimbanchi che percorre le strade del continente africano, si ferma nei villaggi e nelle periferie, monta uno schermo all’aperto e proietta i classici del cinema, il cinema del paese e i film per bambini. Un circo di cinema pensato come piazza di confronto, proprio per la straordinaria natura comunitaria del cinema, per il suo valore universale, per la forza comunicativa delle immagini in movimento, con un’attenzione particolare allo sguardo dei bambini, ‘il primo pubblico’, capace di vedere il cinema con uno speciale talento.”
Nel 2001 il Cinemovel arriva in Mozambico, dove lungo tutto il Paese vengono proiettati film mozambicani, americani ed europei per adulti e bambini. Il successo è incredibile: Cinemovel diventa anche uno strumento di prevenzione sanitaria e di lotta alla povertà.
Oggi esiste anche una Cinemovel Foundation.
