Cannibal Holocaust, capolavoro del 1980 di Ruggero Deodato, torna al cinema la prossima settimana in un’estate di grandi film.
I ricordi vanno avanti e il pubblico si emoziona con film di un tempo che meritano di essere riscoperti e rilanciati al cinema.
Il mese scorso è stato il momento per festeggiare i 120 anni della Titanus con il lancio in sala di film storici come Profondo Rosso di Dario Argento, Pane, amore e Fantasia di Luigi Comencini, Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti e La prima notte di quiete di Valerio Zurlini che ha dato un ottimo risultato anche tra i più giovani, in grado di apprezzare davvero il cinema di un tempo.
Ora è il momento per un film mitologico, che ha fatto la storia del cinema anche per le tante leggende che lo hanno accompagnato negli anni. A 18 mesi dalla morte di Ruggero Deodato che ci ha lasciato alla fine del 2022 e che ha regalato un grande dolore a un nutrito gruppo di fan in grado di apprezzare il suo cinema e che lo mettevano al pari di altri autori incredibili come Dario Argento stesso e Lucio Fulci. Ma andiamo a scoprire qualcosa in più sul film.
Cannibal Holocaust torna al cinema
Cannibal Holocaust è quello che si può tranquillamente definire un film cult. Questa pellicola del 1980 ha dato vita a una serie di leggende anche volute dal regista Ruggero Deodato e dalla produzione F.D. Cinematografica.
Il film racconta della spedizione di una serie di reporter per girare un documentario sulla tribù brasiliana nota per atti di cannibalismo, finiranno mangiati uno dietro l’altro. Il regista decise di pagare un’extra agli attori per sparire per un anno dopo l’uscita del film, alimentando le voci di quelle che erano le voci di un possibile snuff movie. In molti credettero, anche per il realismo degli effetti, di trovarsi di fronte a un film dove i protagonisti erano stati uccisi realmente.
Ruggero Deodato fu portato in tribunale anche da parte degli ambientalisti per la sequenza della tartaruga gigante squarciata. Una serie di leggende che ci riportano al film e che vedremo se i giovani apprezzeranno, magari riscoprendo una parte di storia del cinema che in molti hanno dimenticato ma che in realtà ha fatto la storia del nostro mondo dello spettacolo in maniera davvero intensa ed estrema, come lo erano le immagini di questo lavoro.